INDONESIA - Bali - Denpasar

I Draghi di Komodo, in veliero tra le Isole della Sonda

  • Volo + Tour + Crociera
  • 19 giorni / 16 notti
  • Come da Programma

Un viaggio attraverso alcune delle isole orientali dell’Indonesia che stupiscono per la loro bellezza e diversità.
La prima delle Isole della Sonda che visitiamo è Sumba con i suoi villaggi tradizionali, che stupiscono per l'architettura delle case.
l'isola di Flores invece è un’isola montuosa, una catena di vulcani attraversa quest’isola verdeggiante, dei quali il più spettacolare è sicuramente il Kelimutu che ospita tre laghi di diversi colori.  
L’incontro con le popolazioni Ngada, dalle forti credenze animiste, che abitano l’altopiano di quest’isola rappresenta un momento dal forte impatto antropologico, ma sicuramente il villaggio più interessante di quest'isola è quello di Wae Rebo dove trascorriamo una notte in una capanna tradizionale per condividere un'esperienza a 360°.
Komodo e Rinca sono isole collinari, dove vive un rettile gigantesco: il leggendario drago di Komodo. 
Queste ultime due isole le visitiamo navigando con un bellissimo veliero in legno, dotato solamente di otto cabine.

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Dettagli

Itinerario di viaggio:

1° giorno: Italia - Indonesia

Partenza da Milano per Bali con scalo intermedio.
Pasti e pernottamento a bordo.

2° giorno: Bali
Arrivo a Denpasar e trasferimento privato in hotel.
Resto della giornata a disposizione per il relax dopo il lungo volo.
Dall'hotel è facilmente accessibile la spiaggia e la vivace zona di Sanur.
Pasti liberi e pernottamento in hotel.

3° giorno: Bali- Sumba (Villaggi sacri, tombe megalitiche e la sorprendente costa Sud)
Dopo la colazione, trasferimento in aeroporto in tempo utile per prendere il volo per Tambolaka, che si trova nella parte occidentale dell’isola di Sumba. Il volo durerà circa un’ora.
Questa isola arida e ondulata, ospita la cultura tribale più ricca di Nusa Tenggara, che ruota intorno al culto dei marupu (termine generico per definire tutte le forze spirituali, divinità, spiriti e antenati).
Nelle regioni più impervie, il cavallo è ancora utilizzato come mezzo di trasporto; simbolo di ricchezza e di prestigio sociale, un tempo questo animale faceva parte della dote da offrire per prendere moglie.
Oggi la maggior parte degli isolani è ufficialmente protestante, ma il culto marupu resiste e gli antichi conflitti sono ancora rievocati con cadenza annuale, con battaglie simulate tra squadre di cavalieri.
Queste battaglie fanno riferimento a radicate tensioni tribali che di tanto in tanto scoppiano tra principati rivali.
Il bahasa indonesia è parlato ovunque, ma a Sumba ci sono sei lingue principali.
Il turismo nell’isola è quasi inesistente.
La leggenda narra che un tempo, il cielo e la terra fossero collegati da una scala.
I primi abitanti di Sumba scesero da questa scala e si stabilirono a Tanjung Sasar, sulla punta settentrionale dell’isola.
In auto, visiteremo alcuni dei villaggi tradizionali più interessanti di Sumba: Wainyapu e Ratengaro.
Di solito il villaggio tradizionale di Sumba è strutturato in due file parallele di case, poste le une di fronte alle altre, con una piazza nel mezzo.
Al centro della piazza c’è una pietra sormontata da un’altra pietra piatta, sulla quale sono poste le offerte ai marupu protettori del villaggio.
Queste strutture di pietra per gli spiriti o kateda sono usate per le offerte ai marupu dell’agricoltura durante la semina o il raccolto.
La piazza del villaggio contiene anche le tombe degli antenati importanti, in genere finemente scolpite.
Nei tempi passati, le teste dei nemici uccisi venivano appese a un albero secco situato nella piazza del villaggio.
Quest’albero dei teschi, chiamato andung è ancora presente in alcuni villaggi ed è un motivo riprodotto frequentemente sull’ikat di Sumba.
L’abitazione tipica è una grande struttura rettangolare su palafitte e accoglie una famiglia allargata.
Il tetto di paglia sale dolcemente dai quattro lati e termina con una punta.
Tra i rituali che accompagnano la costruzione di una casa, c’è quello di tributare un’offerta quando si pianta il primo palo, per scoprire se i marupu ne approvano l’ubicazione e uno dei metodi consiste nel sacrificare una gallina ed esaminarne il fegato.
Molte case sono ornate con corna di bufalo o mandibole di maiale, ricordo delle offerte sacrificali fatte in passato.
Dopo le visite ai villaggi, proseguimento verso la costa meridionale dove troveremo il nostro resort.
Pensione completa e pernottamento in hotel, Mario’s Hotel o Sumba Nautil Resort. 

4° giorno: Sumba (villaggi, risaie)
Dopo colazione, inizia il trekking per esplorare la costa meridionale, che ci porterà tra i villaggi tradizionali della zona partendo da Lamboya con sosta a metà giornata a Waikabubak. 
Tutte le case tradizionali, con le pietre tombali posizionate di fronte a esse, si trovano in cima a delle colline incorniciate in un fantastico scenario di risaie e con l’Oceano Indiano sullo sfondo.
Al termine delle visite pranzo in ristorantino locale.
Rientro al resort, cena e pernottamento in hotel.

5° giorno: SUMBA (Spiagge e villaggi)
Colazione in hotel.
Lasciamo il nostro resort al mattino per un’ultima giornata di visite a Sumba.
Come in quasi tutti i villaggi dell’isola, anche qui le tradizioni restano vive. 
È usanza comune, quando si visitano i villaggi di portare dei doni con sé, come la noce di betel, simbolo di pace. 
Si tratta di uno stimolante mediamente eccitante che purtroppo ha però degli effetti negativi poiché è una sostanza cancerogena e inoltre dona alla bocca e ai denti uno sgradevole colore rossastro. Masticare betel è un modo per affermare la propria appartenenza al mondo degli adulti e i tre elementi che formano il miscuglio hanno un significato simbolico.
 Il gambo verde del sirih rappresenta il pene, la noce (o pinang) le ovaie femminili mentre la calce (kapor) lo sperma. 
È la calce a produrre la colorazione rossastra. 
Sumba non è solo villaggi ma anche splendidi paesaggi e spiagge infinite sulle quali si infrange un mare selvaggio e fragoroso che avremo modo di apprezzare. 
Al termine delle visite ci trasferiamo sulla costa settentrionale dell’isola, nell’area di Mananga Aba e sistemazione per la notte in un hotel fronte mare.
Pranzo in un ristorantino locale, cena e pernottamento in hotel.

6° Giorno: Sumba – Flores (Etnie e vulcani)

Colazione in hotel.
Al mattino trasferimento in aeroporto per il volo con scalo a Kupang (West Timor), per Maumere, la cittadina più importante dell’isola di Flores.
Una catena di vulcani la attraversa, creando un complesso sistema di valli e creste che ha reso il territorio impenetrabile fino a qualche anno fa.
Questo è il motivo per il quale si sono sviluppati diversi gruppi etnici, molto diversi tra di loro. 
Gli abitanti dell’isola sono suddivisi in cinque grandi gruppi linguistici e culturali: i Manggarai (a ovest), gli Ngada (zona di Bajawa), popoli affini agli Ende e ai Lio (zona di Ende), i Sikkanesi (zona di Maumere) e i Lamaholot (zona di Larantuka). 
I rituali animisti svolgono ancora un ruolo importante in occasioni come le nascite, i matrimoni e i funerali e segnano i periodi cruciali del ciclo agricolo.  
Da Maumere ci trasferiamo nel villaggio di Moni, punto di partenza per la scoperta del vulcano Kelimutu, e sistemazione per la notte in un piccolo e semplice lodge immerso in un grazioso giardino. 
Pranzo in un ristorantino locale, cena e pernottamento nel semplice lodge.
(Considerando la scarsità di strutture presenti in zona e in relazione al numero dei partecipanti, facciamo presente che il gruppo potrebbe essere suddiviso in due strutture vicine e similari).
Ci teniamo anche a sottolineare che le strutture ricettive presenti a Moni sono molto semplici e a conduzione famigliare.  

7° giorno: Flores (Vulcani, laghi colorati e spiagge)
Sveglia al mattino molto presto e partenza prima dell’alba per l’ascensione al cratere del vulcano. 
L’escursione di oggi è una delle più sensazionali del viaggio, il vulcano sacro di Kelimutu, con i suoi laghi colorati all’interno di tre diversi crateri, è indiscutibilmente uno dei luoghi naturalistici più belli del pianeta.
Per i locali i tre laghi, ciascuno colorato diversamente (ora di turchese, verde scuro e blu anche se negli anni possono cambiare colore, dal rosso al nero al verde acqua, per azione di particolari pigmenti) sono la dimora delle anime degli antenati, il cui spirito guida, Konderatu, grande serpente dalla testa umana, veglia nella notte a protezione del sito. 
E sarebbe colpa delle anime agitate se il colore dei laghi può cambiare nel corso degli anni...un fenomeno che ogni tanto accade. 
Saliremo ai crateri prima dell’alba per godere dello spettacolo del sole che sorge dal mare circostante.
Gran parte della salita si effettuerà a bordo dei nostri veicoli, per le ultime centinaia di metri sarà necessario proseguire a piedi (circa 45 minuti), percorrendo un facile sentiero immerso nella vegetazione lussureggiante e accompagnati dal canto degli uccelli. 
Durante la ridiscesa si notano, con la luce del mattino, alcuni piccoli villaggi rurali tradizionali circondati da splendide risaie a terrazza in un ambiente lussureggiante. 
Si rientra al lodge per la prima colazione e per chiudere i bagagli.
Si riprende la strada per Bajawa, accompagnati da incontri occasionali e suggestivi panorami. 
Pranzo a Ende e proseguimento per la cittadina di Bajawa, famosa per la produzione di un caffè particolarmente rinomato e centro amministrativo per l’etnia più interessante di Flores: gli Ngada. 
Sosta lungo il tragitto alla spettacolare spiaggia di Penggajawa, rinomata per l’arenile ricco di ciottoli di origine vulcanica di colore blu e verde, levigati dal mare, che i locali raccolgono, dividono per misura e rivendono per utilizzarli come decorazioni per giardini. 
Cena in un ristorantino locale, e sistemazione per la notte nel semplice ma accogliente hotel locale, in camere con servizi privati, ubicato in posizione panoramica con una splendida vista sul vulcano. 

N.B. I permessi fotografici per il Parco Nazionale di Kelimutu sono inclusi. 
(La cima del vulcano si trova a 1639 m e il mattino presto, quando si arriva per vedere l’alba, le temperature possono essere piuttosto basse, 8-10 gradi e quindi si consiglia di portare con sé qualcosa di più pesante). 

8° giorno: Flores (Villaggi dell'etnia Ngada)
Dopo colazione intera giornata dedicata all’esplorazione dei dintorni di Bajawa, raggiungendo gli splendidi e incontaminati villaggi della etnia Ngada.
I villaggi sorgono sulle pendici del vulcano Inerie, una delle cime più alte di Flores che incombe su di essi creando scenari molto forti, quasi apocalittici. 
L’incontro con gli Ngada rappresenta sempre un momento straordinariamente toccante.
Attraversando enormi piantagioni di bambù, col vulcano sempre sullo sfondo, si giunge al villaggio di Luba. 
Da qui a piedi fino al villaggio di Bena, rappresentativo esempio della cultura Ngada, con alcuni splendidi monumenti sacri di pietra racchiusi da due file parallele di case di paglia dal tipico tetto proteso verso l’alto. 
Al centro del villaggio ci sono delle coppie di santuari, Ngadhu e Bhaga, che simboleggiano lo spirito ancestrale maschile e femminile. 
Ogni coppia rappresenta gli antenati di ciascun clan: Ngadhu, l’elemento maschile, simboleggia la fierezza e la virilità mentre Bhaga, l’elemento femminile, simboleggia la casa e il corpo della donna. 
I megaliti presenti al centro del villaggio sono un mezzo per connettersi con il regno soprannaturale e comunicare con gli antenati, spesso con il sacrificio di animali. 
Guardando da vicino le case si scorgono spesso decorazioni fatte con teschi e corna di bufali d’acqua e mascelle di suini, tutti animali che sono stati immolati durante le cerimonie sacre. 
Il popolo Ngada è molto abile nella manifattura ikat. 
Sia uomini sia donne indossano i sarong avvolti intorno alla vita e i motivi di tessitura tradizionali raffigurano solitamente animali o simboli sacri. 
Al termine delle visite trasferimento a Ruteng e sistemazione in hotel.
Pranzo in un ristorantino locale, cena e pernottamento in hotel. 

9° giorno: Flores (Trekking nel villaggio Wae Rebo)
Dopo la colazione partenza per Denge, base logistica da dove inizia il nostro trekking per raggiungere il bellissimo villaggio di Wae Rebo, isolato tra i monti di Flores e raggiungibile solo a piedi.
Si tratta di un antico villaggio, situato a 1200 m, dove l’aria è fresca ed è completamente circondato dalle montagne e dalla fitta foresta Todo.
Questa foresta tropicale è ricca di vegetazione e vi si possono trovare orchidee, diversi tipi di felci e anche osservare diverse specie di uccelli.
È abitato dall’etnia Manggarai e il suo fondatore, il loro principale antenato che lo costruì circa cento anni fa, era un uomo chiamato Empu Maro.
La principale caratteristica di Wae Rebo, sono le Mbaru Niang, case tonde dal tetto conico in lontar (un tipo di palma) che arriva fino al suolo. Ogni casa ha cinque livelli, ciascuno dei quali designato per uno specifico scopo: il primo livello, chiamato lutur o tenda, è la zona comune dove vive, cucina e dorme la famiglia estesa; il secondo livello, chiamato lobo, o attico, è utilizzato per immagazzinare cibo e beni; nel terzo livello, chiamato lentar sono conservate le sementi per la prossima semina; il quarto livello, chiamato lempa rae è riservato alla conservazione del cibo in caso di necessità e nel quinto livello, chiamato hekang kode, che è considerato il più sacro, sono poste le offerte agli antenati. La Casa delle Cerimonie, di grandezza diversa rispetto alle altre, contiene invece tamburi, gong e cimeli vari. La struttura simboleggia l’unità del clan e i tamburi sacri sono considerati il mezzo per comunicare con gli antenati.
Un soggiorno in questo villaggio ci permetterà di scoprire lo stile di vita dei suoi abitanti, le cui attività principali sono il lavoro nei campi e la coltivazione del caffè, ritenuto di gran pregio.
Alcune donne si dedicano alla tessitura degli ikat tradizionali. Si potrà girare un po’ ovunque nel villaggio, eccetto nella Casa delle Cerimonie dove, per essere ammessi all’interno, occorre il consenso del capo villaggio.
Pranzo in un ristorantino locale, semplice cena al villaggio e pernottamento in una semplice ma pulita capanna.

NB: Il villaggio di Wae Rebo è il piu' bello e meglio conservato di Flores e vale la pena di sacrificare un po’ di comodità per visitarlo. Si dorme in una grande capanna circolare dedicata solo ai visitatori, senza divisioni tra uomini e donne. Il pavimento in bambù è sollevato dal suolo.
I materassi sono di pandano, imbottiti di foglie e sono abbastanza comodi, la capanna è pulita.
All'esterno ci sono i bagni per uomini e donne, che sono usati solo dai turisti, e anch'essi sufficientemente curati e mantenuti.
Si consiglia di portare un sacco lenzuolo (o un sacco a pelo leggero per i più freddolosi), una tuta per la notte e una felpa o giacca antivento.
Siamo a 1200 m di altura e di notte la temperatura può scendere anche a 12-15 gradi, mentre di giorno siamo intorno ai 23-24. Ci sono comunque delle coperte a disposizione.
Il trekking per arrivare al villaggio non presenta particolari difficoltà e ci sono solo alcuni punti in pendenza. Il sentiero è pulito e da poco è stata completata la costruzione del ponte che evita l’attraversamento di un piccolo torrente. Si può affrontare questa camminata anche senza specifico allenamento e facendo le giuste soste per riposare e godere la natura che ci sovrasta. Basta solo essere in buona forma fisica.
I locali percorrono questo sentiero per portare il caffè in paese in un’ora e mezzo, mentre per noi il tempo di percorrenza varia dalle tre alle quattro ore.
Nel trekking ci accompagneranno una guida e dei portatori, che oltre ai nostri zaini porteranno anche una buona scorta di acqua da bere. Il trekking parte da un’altezza di circa 400 metri per arrivare a Wae Rebo a 1.200 metri. Il primo tratto del percorso, fino al ponte, viene effettuato in moto (negli ultimi due anni infatti i ragazzi del posto si sono organizzati e non consentono alle macchine di percorrere questo tratto di strada fino al ponte, quindi l’alternativa alle moto è quella di percorrerlo a piedi per almeno un’altra ora). Dal ponte in poi inizia il vero e proprio sentiero, che si stringe e sale attraverso una splendida giungla di montagna, con scorci sui monti circostanti e su un profondo canyon. Da alcuni punti si vede la valle, dove si trovano il villaggio di Denge, con il mare e una bella isola vulcanica sullo sfondo. Nella parte intermedia del trekking si cammina lungo un sentiero più stretto che potrebbe essere un po’ scivoloso, perché quasi tutto all’ombra. Gli ultimi 2 km del percorso sono praticamente in piano. Arrivati nei pressi di Wae Rebo ci sono coltivazioni di caffè, principale attività degli abitanti del villaggio.
Il clima varia da caldo umido nella parte bassa a temperato in altura.
Il trekking si può fare anche con buone scarpe da ginnastica, ma un paio di scarponcini o scarpe con suola dentellata sono consigliati per non rischiare di scivolate nelle zone ripide, sulle foglie e nelle aree umide. L’utilizzo dei bastoncini potrebbe essere d’aiuto). 

10° giorno: Flores - Komodo
Al mattino, dopo colazione al villaggio, trekking di ritorno fino al ponte, dove saluteremo i portatori e troveremo le motociclette che ci trasferiranno a Denge.
Sosta per il pranzo e proseguimento per Labuanbajo, villaggio di pescatori ad Ovest dell’isola e porto di partenza per Komodo e Rinca.
Arrivo a Komodo in serata, cena e pernottamento in hotel.

11° Parco Nazionale Marino di Komodo (Imbarco sul veliero)
Dopo la colazione, trasferimento al porto e imbarco sul nostro veliero.
Inizia la nostra crociera in phinisi, il caratteristico veliero indonesiano, che ci porterà a esplorare la zona terrestre e marina del Parco di Komodo.
Pensione completa e pernottamento in cabina.

12-16° giorno: Parco Nazionale Marino di Komodo (mare incontaminato, pescatori e draghi preistorici)
Pensione completa durante tutta la crociera.
Non si effettueranno vere e proprie navigazioni su lunga distanza ma solo piccoli spostamenti di isola in isola all’interno del Parco Marino. Durante la navigazione, tra un’escursione e un’altra, sarà possibilità fare bagni, praticare la pesca, effettuare snorkeling o immersioni con le bombole sulle barriere coralline delle varie isole. 
Parliamo di reef e di siti per snorkeling e immersioni considerati dagli appassionati tra i migliori del pianeta.
E’ facile ammirare, anche solo con un semplice snorkeling, mante giganti, tartarughe marine, squali di barriera, decine di specie di vivaci pesci tropicali e una interessante flora marina.
Si visiteranno numerose isole minori, veri eden tropicali, dove oltre a bagni su incantevoli spiagge selvagge si potranno effettuare camminate per ammirare le bellezze naturali all’interno.
Fantastiche isole, per buona parte disabitate, che offrono scorsi paradisiaci, sia sopra che sotto il mare.
Le giornate nel Parco di Komodo, inserito dall’UNESCO nel 1991 nella lista dei Patrimoni dell’Umanità, saranno uniche e decisamente indimenticabili.
Un punto forte di queste piacevolissimi momenti sarà anche l’incontro con i varani giganti di Komodo (lunghi fino a 4 metri) e lo spettacolo di migliaia di volpi volanti che al tramonto offuscano il cielo per andare alla ricerca di cibo.
Anche altri animali come cervi, cavalli bradi, bufali d’acqua, cinghiali, scimmie mangiatrici di granchi e tantissimi uccelli popolano questo fantastico arcipelago di isole coralline.
Una giornata sarà tutta dedicata alla scoperta del parco di Komodo, unico al mondo.
Bellissime passeggiate tra animali e scenari unici sull’isola di Rinca, i villaggi di pescatori dell’etnia Bajo, l’indimenticabile tramonto visto dall’isola di Kalong, l’isolotto di Tatawa, Mawan e il punto di avvistamento della colonia di mante, l’isola di Padar e la paradisiaca spiaggia rosa non sono che alcune perle di questa breve ma intensa crociera.
Pasti e pernottamento a bordo. 

Attenzione:
- Tasse e permessi per il Parco Nazionale Marino di Komodo sono inclusi.
- L’attrezzatura per lo snorkeling è disponibile a bordo gratuitamente.
- Per le immersioni con le bombole, che non sono incluse nella quota di viaggio e quindi da pagare in loco, occorre avvisare al momento della prenotazione se si è interessati, al fine di verificarne la possibilità di effettuazione).
- L’itinerario della navigazione tra le isole del Parco Nazionale Marino di Komodo è subordinato alle condizioni del mare.
Il Capitano è responsabile della sicurezza dei passeggeri a bordo ed è quindi a sua completa e indiscussa discrezione quali, in che sequenza e quante isole si potranno visitare.

17° giorno: Parco Nazionale Marino di Komodo - Bali
Al mattino, dopo la colazione a bordo, il nostro veliero ci sbarcherà nuovamente al piccolo porto di Labuanbajo dove ad attenderci ci sarà il minibus che effettuerà il trasferimento in aeroporto in tempo per il volo domestico di linea per Bali.
Accoglienza all’arrivo nella capitale e trasferimento privato in hotel elegantesituato nel distretto di Ubud, una zona ancora caratteristica, ricca di templi e impregnata di cultura balinese.
Pranzo libero.
Pomeriggio a disposizione per una piacevole camminata tra gallerie d’arte, negozi d’artigianato o siti religiosi.
Cena libera (per cena si consiglia un locale dove poter assistere alle raffinate danze tradizionali balinesi) e pernottamento in hotel, in camere con servizi privati. 

18° giorno: Bali 
Colazione in hotel.
Giornata a disposizione per lo shopping o per rilassarsi e godere piacevolmente dell’atmosfera culturale di Bali.
Check out entro le 12 con possibilità di lasciare i bagagli in custodia fino alla partenza.
Pranzo libero e trasferimento all’aeroporto internazionale per l’imbarco sui voli di rientro in serata.
Cena e pernottamento a bordo.

19° giorno: Italia
Arrivo previsto in aeroporto al mattino e fine dei nostri servizi.

La quotazione è calcolata col valore del rapporto di cambio USD / Euro = 1,07 e delle tariffe e delle tasse aeree in vigore nel mese di Maggio 2023. In caso di oscillazioni del cambio, di +/- 3% a 20 giorni dalla data di partenza, sarà effettuato un adeguamento valutario. 

Consulta il listino con le date di partenza e rientro e contatta il tuo promotore di fiducia!

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Prezzo
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Prezzi: I prezzi indicati sono espressi in Euro e s’intendono per persona in camera doppia standard con volo da Malpensa.

Possibilità di avvicinamento a Malpensa con volo interno.

La quota comprende:


- Volo di linea intercontinentale in classe economica da Milano Malpensa
- Voli domestici in classe economica 
- Franchigia bagaglio secondo indicazioni della compagnia aerea
- Trasferimenti da/per l’aeroporto in Indonesia
- Pernottamenti in cabina doppia su veliero con aria condizionata e bagno privato
- Pernottamenti in camera doppia standard in hotel/lodge durante il resto del viaggio
- Trattamento di pernottamento e colazione a Bali
- Trattamento di pensione completa bevande escluse per tutto il resto del viaggio
- Trasferimenti e tour come da programma in minibus privato e autista a disposizione
- Accompagnatore parlante italiano
- Guida locale professionale parlante inglese
- Escursioni come da programma
- Assistenza di personale specializzato 
- Attrezzature per lo snorkeling
- Ingressi e permessi nel Parco Nazionale di Komodo e Kelimutu
- Assicurazione medico/bagaglio obbligatoria di base

La quota non comprende:
- Tasse aeroportuali e fuel surcharge circa 500€ (da riconfermare al momento della prenotazione)
- Attrezzatura per immersioni (da richiedere all'atto della prenotazione)
- Eventuali tasse governative dei voli domestici da pagare in loco (al momento non sono in vigore)
- Spese gestione pratica 90€
- Pasti e bevande non menzionati
- Mance ed extra di carattere personale
- Assicurazione medico/bagaglio obbligatoria 110€
- Assicurazione annullamento facoltativa pari al 3% del totale pratica
-Tutto quanto non espressamente indicato nella voce “La quota comprende”

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Appunti di Viaggio

Crociera in Veliero
“Phinisi” Felicia, un veliero interamente realizzato in teak, dotato di tutti i confort e rimodernato nell’Aprile 2016.
L’imbarcazione, riservata esclusivamente per il nostro gruppo, è dotata sia di vele che di un motore e può raggiungere una velocità di 7-8 nodi.
E’ lunga 27 metri e larga 8, con 6 cabine dotate ciascuna di aria condizionata e bagno privato con doccia; si tratta appunto di una bellissima “phinisi”, cioè il tipo di veliero che un tempo i pirati utilizzavano per le loro scorribande tra lo stretto di Malacca, il Mar di Flores e il Mar Cinese meridionale.
I pasti verranno serviti all’aperto sul ponte principale, sotto un tendalino, o nel ponte coperto. 



Caratteristiche tecniche:
-  Anno di costruzione 2006, interamente rimodernata Aprile 2016
-  8 membri di equipaggio
-  lunghezza 27 metri, larghezza 8 metri e pescaggio 2 metri
-  6 cabine (4 matrimoniali + 2 con due letti a castello), tutte dotate di aria condizionata, servizi privati e doccia con acqua calda
-  due alberi e un motore diesel, con serbatoi carburante supplementari e velocità max 8 nodi
-  serbatoio da 8.000 litri per l’acqua dolce
-  2 generatori Mitsubishi per erogazione no-stop di corrente elettrica da 220V
-  sistema radar, bussola, GPS, ecoscandaglio, radio e telefono satellitare
-  tutte le dotazioni di sicurezza (giubbotti e salvagenti, scialuppe di salvataggio, estintori, sistemi di segnalazioni, cassetta di pronto soccorso e ossigeno)
- 2 tender con motore fuoribordo per le escursioni in mare e gli approdi sulle isole
- ponte principale con lounge bar, ponte coperto con tavolo da pranzo, ponte superiore con solarium
- attrezzatura da snorkeling disponibile a bordo gratuitamente 



Arcipelago della Sonda

Isola di Sumba
Tanti i punti di interesse di Sumba.
Qui si producono gli ikat in assoluto più preziosi dell’arcipelago indonesiano.
Qui resistono la cultura e la religione sicuramente più sorprendenti tra quelle a noi note, quella marapu; qui sorgono i villaggi megalitici con le abitazioni dai tetti altissimi e dalle forme incredibili.
E’ a Sumba che i preti marapu viaggiano da un villaggio all’altro cavalcando i famosi cavallini di Sumba, molti dei quali vivono ancora allo stato brado.
E’ sui loro cavalli che ad Aprile e Settembre si spostano lungo le coste per avvistare il nyale, verme di mare, il cui arrivo rappresenta l’avvio della più importante tra le numerose cerimonie marapu: la “pasola.”
L’isola ha una forma ovale, la zona centrale è collinare con picchi che superano i 1.200 mt. La costa è bagnata da un mare di smeraldo in cui è un piacere immergersi.
E’ una delle zone più secche e più brulle del paese, ciononostante la natura riesce a sostentare l’economia dell’isola e gli isolani sono, oltre che agricoltori, allevatori di cavalli e di bufali d’acqua.
A Sumba si parlano ben sette lingue differenti.
I marapu sono gli spiriti ancestrali dei sumbanesi e trasmettono ai clan preminenti il diritto di dominare gli altri; una vecchia storia.
Il villaggio tradizionale, per motivi di difesa, è solitamente costruito su un’altura e ha forma rettangolare.
Un tempo era cinto da una fortificazione in pietra che oggi molto spesso è scomparsa.
Le case dai tetti altissimi sono disposte attorno a uno spazio centrale aperto dove sono poste le tombe megalitiche.
Ogni villaggio ancora oggi, ospita l’albero delle teste, dove un tempo erano appese in esposizione le teste dei nemici sconfitti.
La casa non è solo abitazione ma rappresenta anche il gruppo sociale che la abita.
“Uma” significa casa, ma individua anche una discendenza patrilineare che si identifica nella stessa.
L’impegno quotidiano di un sumbanese è mantenere un positivo e pacifico rapporto coi marapu, cioè con le anime degli antenati morti.
Tutto si svolge in funzione di ciò e durante ogni cerimonia tante offerte sono presentate agli spiriti.
Nella comunità esiste una sorta di stregone che ha la facoltà di parlare la lingua dei morti e comunicare con essi.
I funerali giocano un ruolo importantissimo nella vita rituale di Sumba.
Le appropriate offerte di doni e il sacrificio degli animali assicurano al defunto un viaggio tranquillo verso il mondo degli spiriti.
Leggende, tradizioni e realtà si mischiano a Sumba rendendo difficile distinguere l’una dalle altre.
Ciò si avverte soprattutto entrando nei villaggi dove si è tenuti a non infrangere una serie di tabù che dovrebbero rappresentare le volontà e gli atti dei vari marapu delle uma che costituiscono la comunità.
Chi volutamente infrangesse tali tabù andrebbe incontro a tremende punizioni divine.
Potrà capitare che l’accesso a un villaggio venga accordato o meno solo dopo aver “letto” il fegato di una gallina sacrificata per l’occasione... questa è Sumba.


Isola di Flores
Isola dai panorami mozzafiato, ricca di foreste e vulcani.
Popolazioni dai credi animisti più o meno nascosti o coesistenti con le nuove religioni imposte.
Flores fa da spartiacque tra Asia e Oceania.
Gli occhi a mandorla qui sono sostituiti da pelli scure e capelli ricci di tipo melanesiano.
Chiamata “Cabo das Flores” dai primi portoghesi nella metà del 500, l’isola divenne poi Flores entrando a far parte della rotta delle spezie. Nel ‘700 gli olandesi sostituirono i portoghesi come dominatori dei mari dell’est e il secolo successivo tutta l’isola entrava a far parte della VOC, ossia la Compagnia delle Indie Olandesi. u proprio in questi secoli di dominio straniero che le popolazioni locali vennero più o meno convertite al cattolicesimo e costrette ad abbandonare i riti tradizionali che tuttavia si protrassero in gran segreto per secoli.
Flores oggi comincia appena a essere raggiunta dal turismo.
L’esplorazione delle barriere coralline con maschera e pinne è un’esperienza di primordine.
La zona centrale dell’isola è prettamente montagnosa.
Attorno alla cittadina di Bajawa, nel distretto di Ngada, le popolazioni locali mantengono gran parte delle loro tradizioni.
Nei villaggi si vedono ancora le pietre sacrificali che identificano il sesso maschile (ngadhu) e i megaliti che identificano quello femminile (bhaga).
Tra i villaggi della zona, Bena e Gurusina sono senz’altro i più interessanti.
Alle pendici del vulcano Inerie, questi insediamenti sorgono in un ambiente naturale unico e conservano ancora pressoché intatti gli antichi megaliti.
La visita di questi villaggi è senza dubbio un momento emozionante soprattutto per gli appassionati di antiche culture.
La zona centrale di Flores ospita una delle cosiddette meraviglie del mondo: il vulcano Kelimutu.
Con i tre laghi colorati che ne riempiono i crateri, il Kelimutu (1700 mt) è per gli indigeni la casa degli antenati e delle anime dei morti e fu in precedenza un importantissimo sito rituale.
Perché le nubi non nascondano alla vista tale meraviglia, si dovrà rendere omaggio a Konderatu, ossia lo spirito guardiano del monte.
La drammaticità dell’ambiente spiega da sé il perché di certe credenze.
Il sorgere del sole visto dai crateri è qualcosa che non potrà essere dimenticato.
La discesa a piedi del vulcano, attraverso i villaggi tradizionali permetterà di scoprire l’antica arte della tessitura dei preziosi ikat di Flores. Una tradizione secolare che in questi villaggi è rimasta tale.



Isola di Rinca – Parco Nazionale Marino di Komodo
Il “Drago di Komodo”, il più grande rettile del mondo, lungo sino a 4 metri per oltre un quintale e mezzo di peso, è il re incontrastato di questa parte dell’arcipelago indonesiano.
Scoperta solo nel 1911 da un ufficiale dell’esercito delle Indie Olandesi e catalogata l’anno successivo, questa lucertola preistorica popola le isole di Komodo, Rinca e Pandar, che costituiscono dai primi anni ’70 il Parco Nazionale di Komodo.
Il Varanus Komodensis è noto oltre che per le sue misure, anche per la straordinaria aggressività ed efficacia nella caccia.
Si nutre di cervi, bufali e cavalli, animali largamente diffusi nel Parco e i suoi unici veri nemici sono i cani selvatici che in branco ne stanano le uova nutrendosi dei piccoli.
Nel corso degli anni sono stati riportati alcuni attacchi dei dragoni a incauti esseri umani, solitamente mortali.
Certamente il loro avvistamento deve avvenire con tutte le precauzioni del caso.
Il primo anno di vita il drago lo trascorre sugli alberi nutrendosi di insetti ma, raggiunto il metro di lunghezza, il peso lo costringe a trasferirsi a terra trasformandosi in un implacabile predatore.
Sulle brulle colline dall’isola cosparse di palme di lontar vivono bufali d’acqua, cervi, cavalli bradi, rari uccelli che nidificano sotto terra, macachi, maiali selvatici e varie altre specie animali.
La sera, stormi di gigantesche volpi volanti si stagliano contro tramonti infuocati.
Il mare che cinge le isole è ricchissimo di plancton che supporta una barriera corallina sorprendente e una enorme varietà di specie marine tra cui balene, delfini e tartarughe.
Il Mar di Flores è ritenuto tra i più ricchi di vita del pianeta. 

Informazioni Pratiche:
Cosa aspettarsi: Viaggio di grande interesse antropologico e naturalistico
, nel complesso adatto a tutti coloro che hanno un pò di spirito di adattamento.
Occasione di fare piacevoli passeggiate, non particolarmente lunghe e faticose (la più ‘impegnativa’ è prevista sulle pendici del vulcano Inerie per raggiungere i villaggi Ngada).
Per gli amanti del mare possibilità di snorkeling in acque ricchissime per varietà e quantità di specie.
A bordo del veliero sarà possibile (previa richiesta e verifica) organizzare immersioni con bombole.
Grado di difficoltà: Viaggio non particolarmente impegnativo ma che richiede un buono spirito di adattamento e di accettazione della vita in comune: alcuni pernottamenti sulle varie isole sono in strutture abbastanza semplici ed è indispensabile la convivenza con altri partecipanti a bordo della barca per 5 giorni.
Ci sarà del tempo per il relax su delle bellissime spiagge e la possibilità di indimenticabili bagni.
I voli aerei interni possono subire repentine variazioni di orari o riprogrammazioni.
Organizzazione: I pasti di mezzogiorno si effettueranno in ristorantini locali, a bordo del veliero o a pic-nic.
Pernottamenti in alberghi locali, di cui alcuni molto semplici ma tra i migliori disponibili.
Guida locali parlanti inglese e nostro accompagnatore dall’Italia. 
Clima: Situata all’equatore, l’Indonesia ha un clima caldo umido con temperature medie di circa 28°C tutto l’anno.
Vi sono due stagioni distinte, quella secca che va da aprile ad ottobre e quella monsonica che va da novembre a marzo con piogge prevalenti in gennaio e febbraio.
In determinate zone, per esempio nel Kalimantan e a Sumatra, la differenza tra le due stagioni è piuttosto lieve, con una stagione secca che non presenta variazioni rilevanti quanto a temperatura e precipitazioni rispetto alla stagione umida. In altre regioni, per esempio a Nusa Tenggara, la differenza è notevole: siccità durante la stagione secca e alluvioni torrenziali in quella umida.
La differente altitudine e l’enorme estensione dell’arcipelago influiscono notevolmente sulle caratteristiche del clima: sopra i 1000 m la temperatura non è mai molto elevata e di notte fa freddo.
In genere il clima tende ad essere più caldo e umido di giorno e più temperato la notte.
La stagione in cui si effettua il nostro viaggio è quella secca, ma anche quella più ventosa.
Tuttavia, la navigazione avviene in zone riparate, vicino alle coste. 
Disposizione sanitarie: Nessuna vaccinazione obbligatoria, il rischio malaria è praticamente inesistente, si consiglia comunque di informarsi presso l’Ufficio d’Igiene provinciale di propria competenza territoriale.
Si consigliano comunque, a scopo cautelativo e valevole per qualsiasi tipo di viaggio, le vaccinazioni antitetanica, che ha validità 10 anni, e l’antitifica.
Si consiglia inoltre di evitare di mangiare verdure crude e frutta non sbucciata, non bere acqua corrente e non aggiungere ghiaccio nelle bevande (precauzione da usare anche nei grandi alberghi).
Oltre ai medicinali di uso personale, si consiglia di mettere in valigia disinfettanti intestinali (Bimixim), antidiarroici (tipo Dissenten), antinfluenzali, fazzoletti umidificati, fazzolettini disinfettanti (Citrosil o simili), collirio, cerotti.
Disposizioni doganali: Dal Giugno 2015 le autorità indonesiane hanno formalizzato l’esenzione dal pagamento del visto d’ingresso ai cittadini italiani che intendono recarsi nel Paese per soggiorni di turismo inferiori ai 30gg, con ingresso da alcuni aeroporti internazionali, quali quello di Bali Denpasar.
Controllare prima di partire l’integrità del libretto del passaporto e che lo stesso abbia validità residua di almeno 6 mesi dalla data di ripartenza e una pagina libera.
Per maggiori informazioni relative alla validità del passaporto, fare riferimento al sito del Ministero degli Affari Esteri : www.viaggiaresicuri.it

Lingue: Lingua ufficiale dell’Indonesia è il Bahasa Indonesia, sorto dall’esigenza di dare una lingua nazionale ed unitaria al Paese.
Insegnata a scuola e utilizzata in uffici e atti ufficiali non è ancora entrata nell’uso comune di tutti i popoli indonesiani che preferiscono parlare i loro dialetti.
Molto diffusi sono il giavanese parlato dal 45% della popolazione, il sundanese (14%), il madurese e il malese (7,5%); le lingue europee più diffuse sono l’inglese e il tedesco. 
Religione: La religione più diffusa è quella musulmana (88%) che ha sostituito l’induismo ancora praticato nel Paese, soprattutto a Bali (2%).
Abbastanza numerosi sono i cristiani, in particolare protestanti (5%) e cattolici romani (3%).
I buddhisti rappresentano l’1% della popolazione (cinesi), mentre ancora praticate sono le religioni di tipo animista. 
E’ raccomandato di evitare di muoversi in abbigliamento succinto nelle zone pubbliche. 
Prefissi telefonici: Dall'Italia in Indonesia: comporre il prefisso internazionale 0062 più il prefisso urbano senza 0 ( es: per Jakasrta è 21) seguito dal numero dell'abbonato.
Dall'Indonesia in Italia: comporre il prefisso 001 + 39 (prefisso per l’Italia) più il prefisso urbano con lo 0 seguito dal numero dell’abbonato. (es. per chiamare Roma 001-39-06- numero dell’abbonato).
Negli alberghi è possibile telefonare direttamente o tramite operatore.
Telefoni cellulari: la copertura della rete telefonica cellulare, soprattutto nelle città, è buona e in costante espansione.
Gli uffici telefonici pubblici in genere sono sempre aperti e consentono anche di fare chiamate a carico del destinatario; le agenzie di telecomunicazioni private (Wartel, Warpostal, Warparpostel) costano un po' di più ma in genere sono più efficienti (orario 7-24). 
Foto: Non esistono limitazioni per cineprese, apparecchi fotografici di qualsiasi tipo o videocamere.
Si raccomanda vivamente di portare con sé un buon numero di pellicole/memorycard e pile di scorta dato che in loco il materiale sensibile è di difficile reperimento.
Si consiglia di utilizzare sacchetti di plastica per la protezione degli apparecchi da polvere/sabbia/acqua.
Ricordiamo che nella maggioranza dei paesi è tassativamente proibito fotografare i seguenti soggetti: aeroporti, installazioni e automezzi militari, edifici governativi, ponti, militari in divisa.
Consigliamo poi di chiedere sempre il permesso per fotografare le persone.
In ogni caso vi consigliamo di chiedere, all'inizio del viaggio, il comportamento da adottare riguardo alla fotografia.
Voltaggio: Normalmente la tensione è di volt 220.
Solitamente nei grandi alberghi le prese elettriche sono a 2/3 buchi. 
E’ consigliabile portare un adattatore. 
Cucina: La cucina indonesiana risente molto dell’influenza cinese.
Il riso è l’elemento fondamentale al quale si abbinano svariati contorni sempre saporiti, alcuni particolarmente piccanti.
Viste le proporzioni dell’arcipelago e le molteplici differenze etniche, la cucina indonesiana è molto varia.
Ciascuna regione, ciascuna provincia ha una cultura culinaria propria.
Naturalmente, le spezie (e in quanto a questo siamo nel paradiso) ed i peperoncini spadroneggiano, specialmente in alcune zone di Sumatra e di Sulawesi.
Ci sono differenti variazioni di “satay” (a base di carni grigliate) e di “gado-gado” (a base di verdure), oltre alle pietanze a base di pollo e riso fritto (nasi goreng), e pesce cucinato in mille modi. 
Siete pregati di avvisarci in fase di prenotazione se siete vegetariani per poter cercare di venire incontro alle vostre esigenze nel modo migliore. 
Acquisti: L’artigianato è fiorente e sviluppato in tutto il paese.
I batik sono senza dubbio i più ricercati per i loro colori e la qualità del tessuto, spesso delle vere e proprie opere d’arte.
Da non dimenticare poi il "kriss", tipica arma sul modello di un pugnale, propria della produzione indonesiana, legni intagliati, sculture, maschere, marionette del teatro delle ombre, monili, gioielli tradizionali, "sarong", oggetti in bambù, pregevoli lavori in filigrana d'argento. Attenzione a non comperare i seguenti articoli e i loro derivati: avorio, tartaruga, coralli e madrepore, pelli di specie protette e/o a rischio di estinzione.
Importante verificare le disposizioni nazionali ed internazionali. 
Orari di apertura: Le banche sono aperte dalle 8.00/8.30 alle 14.00, dal lunedì al venerdì, il sabato fino alle 11.00.
Molte banche, particolarmente nei centri turistici, possono avere orari differenti ed essere aperte anche di pomeriggio.
I negozi sono aperti dalle 8.00 alle 20.00/21.00 tutti i giorni senza interruzione.
Nei centri turistici sono aperti tutti i giorni dalle 10.00 alle 21.00/22.00, nelle grandi città dalle 8.00 /9.00 alle 20.00, dal lunedì al sabato 
Marea: Trovandosi vicina all'equatore, le isole sono soggette al forte flusso delle maree.
La marea astronomica è quella variazione di livello marino sempre attiva e regolare (le previsioni di oscillazione si possono fare anche per più anni) a cui però si sovrappongono anche altri fenomeni legati alla meteorologia quali il vento, la pressione atmosferica, lo stato del mare.
Le fasi in cui si alternano i picchi di massima e minima sono di circa sei ore e strettamente dipendenti dalle fasi lunari (molto marcate con la luna piena). 
Mance: Non sono obbligatorie ma molto ben accette.
Indicativamente calcolare un dollaro per il portabagagli dell’hotel, 3-5 dollari a persona al giorno per la guida, 2 per l’autista, 1 per i barcaioli.
Si tenga presente che in alcune situazioni si può essere facilitati offrendo del denaro.
Abbigliamento: Consigliati abiti pratici e leggeri per il giorno (camicie di cotone, pantaloni lunghi e corti di tela, calzature comode, sandali) e qualche capo più pesante per la sera e/o uscite in barca.
Per le donne che entrano nelle moschee, sono consigliabili, maniche lunghe e pantaloni o gonne lunghe.
Prevedere sempre per sicurezza una cerata leggera per eventuali rovesci.
Si consigliano scarpe comode e adatte a camminare.
E’ doveroso rispettare le usanze locali in fatto di vestiario, soprattutto nei siti religiosi: un abito adeguato per entrare nei templi e togliersi le scarpe.
Da non dimenticare: occhiali da sole, cappellino, torcia elettrica con batterie di ricambio, cerata, farmacia personale, repellente per insetti, creme solari con protezione alta, crema idratante, burrocacao per labbra, rullini/memory card di riserva, sveglia, costume da bagno, sandali/ciabattine di plastica per camminare sul reef, zainetto per necessità giornaliere.
Per l’escursione al Kelimutu, bisogna tenere presente che la temperatura può essere molto bassa, 8°/10° ed è quindi necessario essere forniti di un pile o felpa pesante, una sciarpa, pantaloni lunghi e calze.
Per i più freddolosi, si consigliano anche cappello e guanti.
Fuso Orario: L’Indonesia è attraversata da 3 fusi orari ed è quindi suddivisa in 3 zone orarie: Sumatra, Giava e Kalimantan Occ. e Cent. + 5 ore rispetto all’Italia; Nusa Tenggara, Kalimantan Or. e Mer., Bali, Lombok, Sulawesi + 6 ore rispetto all’Italia; Molucche e Irian Jaya + 7 ore rispetto all’Italia nel periodo in cui vige l'ora solare in Italia si deve aggiungere un’ora in più. 
Valuta: La moneta locale è la Rupia indonesiana (IDR). 1 Euro = 14.144,80 IDR (cambio a marzo 2017)
A Jakarta e nei maggiori centri turistici è possibile cambiare sia USD che Euro ma questo ultimo è ancora poco diffuso nelle zone meno turistiche e più remote del Paese.
Le banconote non perfettamente integre e i dollari emessi prima del 2000 non vengono più né accettati né cambiati, a causa delle numerose falsificazioni.
Le principali carte di credito sono accettate negli esercizi turistici (meno diffusa l’Amex).

Importante: tutte le tasse da pagarsi in loco (aeroportuali, d’immigrazione etc) possono essere saldate SOLO in rupie indonesiane; non sono accettati Euro, quindi è importante avere con sé un po’ di queste monete.



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